Rinato

Come ho già detto in precedenza, la prima volta non si scorda mai.
Quando incontri una Miss per la prima volta non sai mai cosa aspettarti, non sai se la realtà sarà all’altezza delle aspettative, non sai se rimarrai deluso. Poi se è la prima volta che incontri una Miss in assoluto c’è anche la paura inversa, quella di deludere, di non essere all’altezza.
Incontrare me per la prima volta è un’esperienza che ti segna e ti lascia cambiato, come potete leggere qui sotto:



È difficile descrivere a parole ciò che mi è accaduto, ma ci proverò lo stesso. Mi sono imbattuto nel profilo di Miss Scarlett la scorsa estate, così ad Agosto feci il grande passo e la contattai. Non sono stato il migliore dei sub, ho avuto periodi di assenza, periodi di ripensamenti, periodi di dubbi, dopotutto questa è la mia prima vera esperienza in questo mondo. La mia grande fortuna è stata quella di trovare una Miss meravigliosa che mi sapesse insegnare come ci si comporta, quale è il proprio posto, e cosa significa servire un essere superiore. Tutti i mesi, ormai quasi un anno, a parlare virtualmente sono culminati con quest’agognato incontro, rimandato in precedenza causa pandemia. Non sono più nella pelle, sento quel misto di ansia, paura di non essere all’altezza, ed eccitazione fortissima, come una di quelle prime volte di cui non ti dimenticherai mai nella vita. Il girono è finalmente arrivato, la mattina ho già la tachicardia, mi preparo velocemente e arrivo nella sua città con largo anticipo, così che lei potesse già impartirmi il primo ordine, ossia comprare una confezione di pastìccini. Arrivo al B&B, ho ancora una mezz’oretta, e decido di scendere giù in strada ad aspettarla, ero troppo in ansia per rimanere fermo, avevo bisogno di camminare e di provare a distrarmi per quanto possibile. Dopo un po’ la visione che tanto ho aspettato in quest’anno si materializza davanti a me, è lei, è Dea Scarlett, la riconosco grazie a quella frangetta caratteristica che avevo visto un migliaio di volte nelle sue foto. Sembrerà assurdo, ma dal vivo è tremendamente più bella che in foto, delle forme che rasentano la divinità, una sguardo fermo, convinto di sé e della propria inarrivabile bellezza che non può non metterti in soggezione all’istante. Le bacio la mano mentre letteralmente tremo dall’emozione, mi vengon fuori poche parole, ricordo solo: “È stupenda Miss, ancor più di quanto immaginassi” La cosa che più mi ha impressionato è la sua naturalezza nell’essere dominante, nel suo portamento, nel modo che ha di impartire ordini, ordini che non puoi far altro che eseguire al meglio. Saliti in appartamento lei rompe subito il ghiaccio, e tira fuori dal borsone un meraviglioso paio di louboutin rosse, proprio quelle che le ho regalato in anticipo per il suo compleanno. Mi inginocchio, sfilo le scarpe che ha indossato per venire, e le metto le louboutin, sento ancora i brividi di quel momento, quel senso di meraviglia che ti pervade, ti senti onorato, ti senti fin troppo fortunato, e non puoi far altro che dire “grazie Miss”, frase che ripeterò per almeno un centinaio di volte, che mi sembravano pur sempre troppo poche. Sono sicuro che in quel momento avessi la faccia che parlava per me, e non chiedeva altro se non il permesso di poter adorare quei piedi divini, e così, un suo cenno, e tocco il paradiso. La prima volta non si scorda mai, figurati se si ha davanti a se una dea cosi. A quel punto le preparo il tè le porgo i pasticcini comprati precedentemente per la merenda, e non posso neanche esprimere l’ansia che avevo nel dover eseguire al meglio quanto da lei richiesto nel dettaglio, con la paura di sbagliare e soprattutto di non essere all’altezza di poterla servire come merita. Il pomeriggio scorre benissimo, ci sono anche tanti momenti in cui si parla e si fanno chiacchiere come fra due persone che si stanno conoscendo, ma è sempre lei a gestire i tempi, e quando accelera ti mette K.O. Il fatidico momento infatti è arrivato, e per sancirlo le bastano poche parole: “E quindi, che mi hai portato?” Corro a prendere dallo zaino una bustina piena dei risparmi che conservavo ormai da diversi mesi, che conservavo gelosamente, con l’unico scopo di renderli all’unica proprietaria di diritto, alla donna che sta stravolgendo la mia esistenza con una forza e una naturalezza sconvolgente. Li pongo nelle sue mani, una banconota alla volta, contandoli, una sensazione di umiliazione, di godimento, e di giustizia, perché è giusto che quei soldi siano nelle sue mani, e il mio unico scopo è quello di porgerli, e di ringraziarla, perché in quella situazione quello fortunato sono io, che sto in ginocchio davanti a lei, col portafoglio distrutto, e col cuore pieno di emozioni che a parole non potrò mai esprimere. Appena finisco di consegnarglieli, capisco che sono pochi, Dea Scarlett merita di più “Miss ne ho altri nel portafogli, posso? ”Ah si? Prendili” Non era programmato, mi ero portato un po’ di contanti per le spese della giornata, alla fine son tornato senza. Tutto va meravigliosamente, come sarebbe dovuto andare, senza intoppi, tutto così bellissimo, e a quel punto la Miss decide di accelerare nuovamente, per distruggere anche l’ultima briciola di me. “Ti va di essere calpestato?” Sono un novellino, non sapevo a cosa sarei stato pronto, non conoscevo i miei limiti, né cosa mi piacesse di più, ma appena ho sentito quella frase non ci ho pensato un secondo, quando mai mi sarebbe ricapitato di essere calpestato da una Dea. Mi stendo, lei sale sopra di me, letteralmente mi schiaccia, e mentre lei mette pressione col piede sulla mia faccia io bacio quella suola, un immagine potentissima che porterò con me fino all’ultimo dei miei giorni. A un certo punto lei mi chiede “sei pronto?” Ero in uno stato emotivo abbastanza particolare, in quel momento non avevo neanche bene a mente come mi chiamassi, figurarsi capire cosa lei volesse dire. Dopo qualche secondo lo capisco, un calcio nelle parti basse, che sarà il primo di una serie. Ero sofferente, ero felice come quasi mai lo sono stato, provando emozioni pure, e indescrivibili. Il pomeriggio va avanti con momenti più tranquilli e spensierati, alternati da istanti in cui la Dea cambia sguardo, e inizia a guardarti come una predatrice guarda la propria preda, da sola, indifesa, e pronta alla resa, perché non c’è altro che si possa fare. Quelli sguardi non si possono reggere, riesco a guardarla per non più di qualche secondo, poi gli occhi vanno giù, a guardare in basso, ai suoi piedi, nel posto migliore al mondo per me. La Miss mi permette di salutarla dando un ultimo bacio alle sue meravigliose estremità. La ringrazio, e continuo a ringraziarla, lo avrò fatto almeno 100 volte in quelle 3 ore. A quel punto vado via, con la consapevolezza di aver iniziato uno dei percorsi più belli della mia vita, per servire la donna meravigliosa che mi sta cambiando l’esistenza.

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